sabato 3 giugno 2023

L’EUROPA VUOLE DAVVERO VIETARE L’INSALATA IN BUSTA?

 




L’EUROPA VUOLE DAVVERO VIETARE L’INSALATA IN BUSTA?

L’Europa vuole vietare l’insalata in busta! L’allarme lanciato a Tuttofood da Coldiretti rimbalza da ieri, 9 maggio, tra i profili social degli italiani e sulle pagine dei giornali. Secondo l’associazione di produttori, “il nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione Europea rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete”. Peccato che le cose non stiano proprio così.

Coldiretti, in realtà, fa riferimento alla proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (e non a una normativa già approvata e pronta per entrare in vigore) pubblicata il 30 novembre 2022 dalla Commissione europea. La proposta di regolamento, se dovesse essere approvata così com’è, interverrà su alcune normative europee (*), con l’obiettivo di ridurre il packaging eccessivo e rendere tutti gli imballaggi riutilizzabili o riciclabili entro il 2030. Tra gli imballaggi da ridurre sono stati individuati anche quelli della frutta e della verdura fresca.


Tra gli imballaggi monouso che l’Unione Europea vuole ridurre figurano anche quelli di frutta e verdura

Secondo Coldiretti, la nuova normativa, se approvata, “imporrebbe, tra le altre cose, l’addio alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi, giudicate superflue e considerate al pari delle piccole confezioni di shampoo usate negli hotel. Una scelta – prosegue il comunicato della lobby del mondo agricolo  – che apre ad una serie di problemi, dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare, come potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori. Basti pensare al tradizionale cestino di fragole o piccoli frutti che soprattutto nelle fasi di trasporto protegge l’integrità del prodotto.

In effetti, nell’allegato V della normativa, quello che elenca le restrizioni all’uso di determinati formati di imballaggio, si legge che per gli imballaggi monouso di frutta e verdura fresche è previsto il divieto d’uso al di sotto di 1,5 kg, come dice Coldiretti, ma poi si specifica “a meno che non sia dimostrata la necessità di evitare perdite di acqua o turgore, rischi microbiologici o urti.” La proposta, quindi, prevede già la possibilità di continuare a utilizzare imballaggi monouso quando è necessario per proteggere un prodotto molto delicato dagli urti, come ad esempio i frutti di bosco, o se deperisce molto in fretta ed è esposto a rischi microbiologici, come appunto l’insalata in busta.


La proposta di normativa prevede già la possibilità di mantenere gli imballaggi monouso in caso di dimostrata necessità

Quello che accadrà veramente quando la normativa entrerà in vigore, si spera, sarà la scomparsa delle distese di vaschette di plastica con tre zucchine o sei kiwi, che negli ultimi anni hanno conquistato sempre più spazio nei supermercati (ne avevamo parlato in questo articolo). Secondo Coldiretti, ciò avrà un effetto negativo sui consumi, perché ormai gli italiani si sono abituati alla comodità della frutta e della verdura confezionate, e quindi, invece di scegliere il prodotto sfuso, non lo compreranno affatto. Tuttavia, ridurre la quantità di rifiuti da imballaggi che produciamo, soprattutto quelli di plastica, deve essere una priorità per tutti, e per raggiungere questo obiettivo tutti quanti dovremo cambiare le nostre abitudini. E se questo significa rinunciare alla comoda vaschetta di peperoni o al sacchetto di carote, ben venga.

 

Quello che accadrà veramente quando la normativa entrerà in vigore, si spera, sarà la scomparsa delle distese di vaschette di plastica con tre zucchine o sei kiwi, che negli ultimi anni hanno conquistato sempre più spazio nei supermercati (ne avevamo parlato in questo articolo). Secondo Coldiretti, ciò avrà un effetto negativo sui consumi, perché ormai gli italiani si sono abituati alla comodità della frutta e della verdura confezionate, e quindi, invece di scegliere il prodotto sfuso, non lo compreranno affatto. Tuttavia, ridurre la quantità di rifiuti da imballaggi che produciamo, soprattutto quelli di plastica, deve essere una priorità per tutti, e per raggiungere questo obiettivo tutti quanti dovremo cambiare le nostre abitudini. E se questo significa rinunciare alla comoda vaschetta di peperoni o al sacchetto di carote, ben venga.




Nessun commento:

Posta un commento

SALVARE IL SALVABILE. AGIRE PER NON MORIRE.

  L'osteoporosi indotta da PFAS può manifestarsi anche in soggetti giovani Fermare la contaminazione da PFAS  si può e si deve. Nel sile...